Hai mai riflettuto su quanto dura un prodotto che acquisti? Ti sei mai chiesto se è stato progettato per rompersi o diventare obsoleto dopo un certo tempo? Questo è il tema centrale del documentario che denuncia il fenomeno dell’obsolescenza programmata.
L’obsolescenza programmata è una strategia delle aziende che consiste nel ridurre artificialmente la vita utile di un prodotto, spingendo così i consumatori a sostituirlo con uno nuovo. Questa pratica ha radici antiche: già negli anni ’20, i produttori di lampadine si accordarono per limitare la durata dei loro prodotti a 1000 ore. Da allora, molti altri articoli sono stati soggetti a obsolescenza programmata: dalle calze in nylon ai dispositivi elettronici come smartphone e stampanti, passando per elettrodomestici di ogni tipo.
Pensaci un attimo: hai mai notato come il tuo smartphone inizia a dare problemi proprio quando esce il modello nuovo? O come le stampanti sembrano smettere di funzionare magicamente dopo un paio d’anni? E che dire delle calze in nylon, una volta quasi indistruttibili, ora tendono a smagliarsi dopo pochi utilizzi?
Un caso emblematico è quello della lampadina di Livermore, in California, che è in funzione da ben 110 anni. Montata e presumibilmente accesa dal 1901, questa lampadina sembra sfidare le leggi dell’obsolescenza programmata, dimostrando che è possibile creare prodotti durevoli. Tuttavia, oggi ci troviamo spesso a sostituire lampadine dopo appena un paio d’anni di utilizzo. Non è curioso come la tecnologia sembri avanzare in ogni campo tranne che nella durata dei nostri beni di consumo?
Il documentario esplora queste tematiche, mettendo in luce come l’obsolescenza programmata non solo influisca sul portafoglio dei consumatori, ma abbia anche un impatto significativo sull’ambiente. La produzione e lo smaltimento continuo di prodotti a breve termine contribuiscono infatti a un aumento esponenziale dei rifiuti e dello sfruttamento delle risorse naturali.
Quindi, la prossima volta che un tuo elettrodomestico si rompe inspiegabilmente, fermati un attimo e chiediti: è davvero un caso, o c’è dietro una strategia ben precisa? Forse è arrivato il momento di ripensare i nostri acquisti e di premiare quei prodotti e aziende che puntano sulla qualità e la durabilità, contribuendo così a un consumo più sostenibile e consapevole.