Le principali metodologie di ricerca sul sonno possono essere distintie, a seconda dello strumento utilizzato, in oggettive e soggettive.

Metodi di ricerca oggettivi

I metodi di ricerca sul sonno oggettivi sono:

  • L’ osservazione comportamentale che consiste nell’osservazione e annotazione sistematica dei comportamenti secondo schemi prefissati, seguendo una griglia temporale. I vantaggi risiedono nella semplicità, economicità, non invasività ed affidabilità se applicata da persone addestrate.
  • La registrazione poligrafica: consente la registrazione simultanea di più indici fisiologici: l’attività elettrica corticale (tramite l’elettroencefalografia (EEG), la motilità oculare (EOG), attività tonica muscolare (EMG), attività cardiaca (ECG) e attività respiratoria
  • La registrazione actigrafica consiste nell’applicazione di uno strumento (l’actigrafo) delle dimensioni e forma di un orologio multi-funzione, applicabile ad un polso od alla caviglia. Esso permette la registrazione dell’attività motoria del soggetto permettendo distinguere i periodi trascorsi in veglia e quelli trascorsi in riposo.

Metodi di ricerca soggettivi

I metodi di ricerca oggettivi, invece, comprendono:

  • Interviste
  • Diari
  • Questionari

Le tecniche soggettive generalmente consistono in schede pre-impostate con suggerimenti nella compilazione, che richiedono una minima collaborazione e permettono di esprimere, un profilo circadiano del sonno per un periodo variabile (anche una settimana), comprensivo dei risvegli notturni e dei sonnellini diurni. Ad esempio, Maury, utilizzò il metodo soggettivo per studiare i propri sogni. In particolare, il suo metodo era basato sull’utilizzo del diario del sogno, in quanto, egli era interessato a cogliere il sogno sul nascere.

Il questionario ed il diario raccolgono informazioni sul sonno “a posteriori”, cioè una volta che questo è finito. Nel caso del diario sul sonno immediatamente precedente il risveglio, mentre nel caso del questionario su periodi più lunghi e/o con domande specifiche.

In tutti i casi è il soggetto stesso che informa sul proprio sonno e quindi ogni informazione dipende anche dalla capacità del soggetto di percepire e valutare le caratteristiche del proprio sonno.

Vi sono alcune eccezioni riguardanti la fonte della valutazione rappresentate soprattutto dalle indagini sullo sviluppo, in cui sono le madri o i genitori a fornire le informazioni, o in alcuni casi patologici in cui è il personale sanitario ad essere implicato nella valutazione del sonno dei pazienti.

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By altrimondi

S.Aboudan PhD in Psicofisiologia del sonno Università degli Studi di Firenze

One thought on “Principali metodologie di ricerca sul sonno”

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