Wilhelm Wundt può essere definito il “padre fondatore della psicologia” rappresentando lo “sfondo contro cui si sarebbero staccate le figure dei movimenti psicologici successivi” (Boring, 1950).

Wundt nacque nel 1832 a Neckarau ebbe un’infanzia difficile, caratterizzata dall morte prematura del padre e da ristrettezze economiche. Venne descritto come una persona solitaria, instancabile privo di umorismo ed aggressiva.

Fu assistente di Helmholtz, insegnò filosofia a Zurigo e nel 1879 fondò a Lipsia il primo laboratorio di psicologia. La sua produzione scientifica è consideraata maniacale; oltre 50.000 pagine che spaziano dalla fisiologia alla psicologia fisiologica, alla filosofia fino alla psicologia dei popoli. Per Wundt la  psicologia fisiologica è sinonimo di psicologia sperimentale in quanto utilizza  lo stesso metodo della fisiologia e perché si rivolge alla fisiologia e non alla patologia dei processi psichici.

L’esperienza immediata e l’introspezione

L’oggetto di studio della psicologia è, infatti,  l’esperienza diretta e immediata, mentre le scienze naturali studiano l’esperienza mediata. Ad esempio  l’oggetto di studio del fisico, del biologo o del fisiologo non corrisponde all’osservazione diretta degli eventi della natura, perché la loro osservazione è mediato dai loro sensi o da uno strumento.

Il metodo di studio  privilegiato è l’introspezione perché consente di cogliere l’esperienza immediata permettendo di rilevare cosa avviene nel momento immediato in cui si percepisce la realtà.

Wundt è però consapevoli dei limiti dell’introspezione  riscontrabili nella sua soggettività (auto osservazione, percezione interna ). Secondo l’autore per poter studiare i processi psichici interni è necessario che essi siano manipolati sperimentalmente in modo da poter controllare tutte le variabili.

Le ricerche di Fechner e Titchner

Fechner variava l’intensità dello stimolo e registrava le sensazioni riferite verbalmente dal soggetto. I resoconti erano quantitativi ovvero limitati alla percezione delle caratteristiche fisiche degli stimoli (durata, intensità) tralasciando una vasta gamma di processi psichici come: pensiero, emozioni e volontà. Inoltre, il soggetto doveva essere addestrato a compiere questi studi utilizzando una specifica terminologia.

Una modificazione a tale approccio è stata opportata da Titchner. Nel suo “schema dell’introspezione”  estese lo studio anche degli aspetti qualitativi dei processi psichici introducendo l’uso della retrospezione e quindi anche della memoria a discapito della percezione  immediata e diretta di Wundt. Sebbene inizialmente  i resoconti soggettivi rappresentassero una mera informazione aggiunta,  nella scuola di  Wurzburgh furono successivamente utilizzati per condurre dei veri e propri esperimenti.

Questo approccio fu criticato da Wundt in quanto orientato alla raccolta dei dati qualitatitivi a discapito di quelli quantitativi conduceva ad una forma imperfetta dell’uso dell’introspezione.

Scomposizione dell’esperienza psichica: la sensazione e gli elementi del sentito

Nella teoria dei sentimenti il punto di partenza di Wundt è un’esperienza percettiva accompagnata da un’attività introspettiva. Ad esempio ascoltando il ticchettio regolare di un metronomo possiamo studiare cosa suscita ogni singolo ticchettio, ci saranno ritmi gradevoli e spiacevoli, possiamo porre attenzione alla tensione che suscita l’attesa di un ticchettio etc.

L’esperienza immediata pùo essere scomposta in elementi psichici più semplici che sono le parte costitutiva e  non scomponibile di tali atti. Essa contiene un versante oggettivo, cioè il contenuto dell’esperienza e uno soggettivo rappresentato dal soggetto che esperisce. Perciò gli elementi psichici sono da un lato elementi della sensazione (esempio un suono) dall’altro sono gli elementi del sentito (esempio il sentimento che accompagna il sentire un suono).

Secondo Wundt la combinazione di questi due elementi: sensazione e sentimento da luogo a formazioni psichiche dotate di proprietà differenti producendo nuovi elementi sentimentali. La connessione di questi due elementi sarebbe alla base della vita psichica nel suo complesso. Quindi il compito della ricerca psicologica non è solo la scomposizione dell’attività psichica nei suoi elementi costituenti ma anche lo studio dellle leggi di connessione tra senszione e sentimento.

Nei suoi esperimenti Wundt si affidò anche al metodo dei tempi di reazione applicando il metodo sottrattivo di Donders che si basava sulla  differenza tra i tempi di reazione semplici (1 stimolo)   e composti (1 stimolo tra più stimoli) per rilevare  i tempi necessari per compiere elaborazioni psichiche più difficili.

Conclusione

Secondo la teoria del «volontarismo» di Wundt, tutti i processi psichici umani passano attraverso quattro fasi: la stimolazione; la percezione, che rende cosciente l’esperienza psichica; l’appercezione, concetto che risale a Herbart , che costituisce una fase durante la quale l’esperienza cosciente viene identificata, qualificata e sintetizzata dalla mente; l’atto di volontà, che suscita la reazione psichica, e che è connotato dal libero arbitrio,vissuto come serie di stati d’animo «risolutivi» organizzati in una specifica successione temporale».

Inoltre, secondo Wundt era anche possibile misurare la durata dell’appercezione (circa 0,1 secondi), durante alcuni esperimenti sul tempo di reazione.

Concludendo secondo il «volontarismo» wundtiano, tutti i processi psichici umani passano attraverso quattro fasi:

  1. la stimolazione;
  2. la percezione, che rende cosciente l’esperienza psichica;
  3. l’appercezione, concetto che risale a Herbart , che costituisce una fase durante la quale l’esperienza cosciente viene identificata, qualificata e sintetizzata dalla mente. Secondo Wundt era anche possibile misurare la durata dell’appercezione (circa 0,1 secondi), durante alcuni esperimenti sul tempo di reazione;
  4. l’atto di volontà, che suscita la reazione psichica, e che è connotato dal libero arbitrio,vissuto come serie di stati d’animo «risolutivi» organizzati in una specifica successione temporale».

Critica

La teoria di Wundt è stata denominata elementismo, atonismo o chimica elementale perché ha ridotto la vita mentale in composti di elementi separati. Inoltre, secondo Boring, Wundt ha prestato più attenzione ai processi di scomposizione degli elementi psichici rispetto rispetto a quelli di ricomposizione degli elementi. Infine il metodo sperimentale di Wundt non è applicabile allo studio delle formazioni psichiche complesse come le funzioni cognitive superiori (linguaggio/concetti).

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By altrimondi

S.Aboudan PhD in Psicofisiologia del sonno Università degli Studi di Firenze

3 thoughts on “Wilhelm Wundt: il padre fondatore della psicologia sperimentale”
  1. Dopo che ho inizialmente commentato sembro avere
    ha fatto clic sul pulsante “Notifica me quando vengono aggiunti nuovi commenti” e, adesso, ogni volta che un commento
    è aggiunto Ricevo 4 email con lo stesso commento.
    C’è un metodo semplice che puoi rimuovere da quel servizio?
    Apprezzalo!

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